giovedì 19 giugno 2008

SENZA REGOLE

Dopo aver trovato un’intesa con un Capo-Team ed un conduttore per le modalità di addestramento alla raddrizzatura motori degli addetti alla raddrizzatura telaio, un delegato della Fiom, operaio della fonderia, incredibilmente, subisce una sospensione di 2 giorni perché si sarebbe rifiutato di svolgere l’addestramento!

Solo dopo aver subito la comunicazione della contestazione disciplinare, ancora in attesa della scheda di addestramento, il lavoratore viene a conoscenza che l’azienda non ha intenzione di scrivere nulla. Basta un accordo verbale.

È allora per quale motivo viene sospeso il delegato della Fiom?

Il Capo-Team, che si è impegnato col delegato della Fiom a fornire per tutti gli addetti della raddrizzatura le schede di addestramento, che prevedevano tempi giornalieri di addestramento ben definito, ha negato il suo impegno!
Quindi l’attesa della scheda si è trasformato, per magia, in un rifiuto di svolgere un data mansione!

Perché il capo-team ha dovuto rimangiarsi la parola?

Perché in un’azienda che assume sempre più attitudini e metodi dirigisti, tutto deve essere concesso dai lavoratori senza ottenere in cambio un miglioramento collettivo, anche minimo, delle proprie condizioni in termini economici, di organizzazione del lavoro e di salute.
Tutto ciò che fa l’azienda è promettere premi individuali, discrezionali, che spesso, in fonderia, sono stati causa di prestazioni lavorative sconsiderate e causa di gravi infortuni.

Risulta evidente che il provvedimento disciplinare comminato al delegato della Fiom presente in fonderia rappresenta un approccio ideologico della direzione aziendale nei confronti di chi tenta la condivisione degli obbiettivi, cercando un dialogalo alla pari tra azienda e lavoratori intesi come soggetto politico attivo.

A quanto pare, la Ferrari, nel modo più subdolo e scandaloso chiude la porta in faccia ai propri dipendenti. Offende i lavoratori e gli iscritti al sindacato che vogliono l’applicazione del contratto. Utilizza i provvedimenti disciplinari come un’arma di offesa. Colpisce alla cieca, come spesso sta avvenendo in fonderia e in Ferrari.
Come tutti i soggetti insicuri e confusi, la Ferrari usa la forza e sospende le regole perché non riesce più a relazionarsi coi lavoratori.

La r.s.u.-Fiom-Ferrari ritiene che l’azienda voglia superare i principi della contrattazione aziendale e richieda al sindacato di ratificare le decisioni dell’azienda, senza discutere.

Noi non siamo d’accordo. Continueremo a lavorare per cercare di ottenere miglioramenti della condizione dei lavoratori in attesa, tra l’altro, di un percorso legale che conduca la Ferrari a ritirare il provvedimento disciplinare nei confronti del delegato e ad assumersi la responsabilità di una condotta indegna.

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