mercoledì 16 settembre 2009

RIFLESSIONI DI AURELIANO BUENDìA

Il silenzio che fa male

Il numero di Luglio di SU LA TESTA ha offerto, a mio avviso, vari spunti di riflessione sull’ interpretazione che molti lavoratori e i rappresentanti sindacali della Fiom in ferrari danno della rottura senza precedenti delle regole che determinano il rinnovo della contrattazione, in modo particolare quella dei metalmeccanici.

È stato quindi, responsabile, da parte della rsu-Fiom-ferrari, chiedere alle rsu di Fim e Uilm una pausa, una riflessione tra rappresentanti dei lavoratori per l’elaborazione di considerazioni condivise da tutta la rsu-ferrari sull’inevitabile scontro tra sindacati in merito al contratto dei metalmeccanici e più in generale sul rinnovo del modello contrattuale che non è stato sottoscritto dalla cgil.

Una iniziativa interessante, quella della rsu-Fiom-ferrari nei contenuti ma anche nella forma; utilizzando il giornalino, cioè uno spazio aperto ai lavoratori della Ferrari, è stato accentuato il carattere pubblico della richiesta di confronto tra rappresentanti dei lavoratori.

Da quello che mi risulta, e mi auguro di essere smentito, fino ad ora non sono avvenuti incontri sul tema ne tantomeno le rsu di Fim e Uilm hanno dato una qualunque risposta ai delegati della Fiom ed ai lavoratori della ferrari sulla proposta di un patto tra lavoratori della ferrari fuori dalle logiche di appartenenza in merito alle regole che determinano la democrazia sindacale, la rappresentanza e la contrattazione.
Ad una richiesta di una discussione tra Rappresentanze Sindacali non c’è segnale di risposta per i lavoratori.

Sono convinto che se i delegati della rsu-Fiom-ferrari avessero espresso una critica su una qualunque posizione sindacale assunta delle rsu di Fim e uilm, immediatamente ci sarebbe stata, legittimamente, una replica.
Se invece di polemica si fa una richiesta di collaborazione e di dialogo democratico non avviene nulla.
Tutto questo mi stupisce ma infondo in tutto questo altro non si vede che il risultato della violenza e la distruzione delle regole praticato da bande e banche che hanno spolpato il Paese, violenza che è diventata l’unica forma di vita civile riconoscibile in Italia.
Il dibattito sembra narcotizzato e represso dalla certezza dell’inutilità e dalla pericolosità di esprimere altri pareri.
Eppure, ogni occasione di confronto nei posti di lavoro andrebbe accolto, coltivato, sviluppato e allargato alla coscienza dei lavoratori, soprattutto in questo momento.

Il silenzio sul posto di lavoro è un male che alla fine uccide, che allena alla sottomissione, che esplode in egoismo e diffidenza, che isola, che genera fraintendimenti e lacerazioni immotivate dovute ai pregiudizi.

È questo il momento di alzare il livello del dibattito e cercare il movimento dei lavoratori nei posti di lavoro, di parlare, di confrontarsi, di spostare l’attenzione, anche per poco, dagli acquisti del campionato di calcio ai problemi reali da affrontare: salario, sicurezza nei luoghi di lavoro, lavoro garantito, pensione pubblica garantita, contrattazione, democrazia nella società e nel sindacato, regole di rappresentanza, pari opportunità, welfare, libertà di espressione, diritti umani, solidarietà. A mio avviso è questo il compito delle RSU, oggi più che mai praticare il confronto democratico in risposta alla violenza in cui si rischia di essere risucchiati; un vortice di regolamenti di conti dei manovratori degli apparati sindacali e della politica dei partiti a cui i lavoratori devono opporsi.

È il momento di uscire allo scoperto, praticare la democrazia, dire pubblicamente se i lavoratori di un’azienda come la ferrari e i sui rappresentanti eletti hanno idee da proporre e quale dibattito vogliono si sviluppi sul lavoro e sulla società.

Penso proprio allora che una risposta costruttiva vada data alla rsu-Fiom-ferrari. È un dovere civico delle rsu di Fim e Uilm. Penso che sia colpevole non accettare il confronto sperando che con l’indifferenza venga sterilizzata la ricerca, perchè scomoda e faticosa, di una alternativa per i lavoratori.

Non mi fiderei troppo, ne tantomeno voterei mai un rappresentante sindacale che tace su una proposta fatta dai lavoratori, mi fiderei, però se la posizione fosse trasparente, sebbene non condivisa dalla maggioranza.

Fosse pure una proposta indecente quella fatta dalla rsu-Fiom Ferrari sulla prima pagina di SU LA TESTA di Luglio, le considerazioni delle rsu di Fim e Uilm vengano espresse. È se c’è la possibilità si elabori una sola proposta che rappresenti i lavoratori della Ferrari. Se questo non avviene i rappresentanti dei lavoratori avranno comunque contribuito con i loro punti di vista differenti ad offrire ai lavoratori la possibilità di individuare i futuri rappresentanti sindacali e il futuro sindacato in ferrari con gli strumenti che non siano il clientelismo, l’amicizia, il grado di parentela o la paura, ma le idee, le proposte, l’attenzione e la ricerca e la costruzione del confronto democratico…fabbricando pesciolini d’oro, aspetto vostre notizie da quaggiù.

Aureliano Buendìa

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