Venerdì 22 febbraio si sono svolte in Ferrari le assemblee relative all’ipotesi di rinnovo contrattuale. Hanno partecipato tutti i segretari delle tre confederazioni; Giordano Fiorani(FIOM-CGIL), Claudio Mattiello(FIM-CISL), William Manfredini(UILM-UIL).
Particolarmente concitata l’assemblea pomeridiana la quale per coincidenza di turnazione vedeva la più cospicua presenza di lavoratori.
È comunque bene enfatizzare la scarsa partecipazione dei lavoratori, nonostante si trattasse dell’ ipotesi del rinnovo del contratto nazionale, inerente la parte normativa.
Tuttavia si è subito arguito un clima non molto accondiscendente verso le segreterie dei sindacati più rappresentativi. Sono stati parecchi gli interventi di lavoratori che hanno aspramente criticato i contenuti del documento.
Le asperità più marcate sono state nei confronti delle concessioni effettuate sulla flessibilità dell’orario di lavoro al cospetto di un incremento salariale inadeguato e dilazionato in 30 mesi rispetto ai precedenti 24.
La condotta della trattativa con Federmeccanica e l’accusa rivolta ai confederali in merito ai contenuti della piattaforma votata dai lavoratori e spesa inutilmente sul tavolo delle trattative.
La strategia antitetica ai principi di democrazia sindacale, in merito alla firma dell’ipotesi senza prima consultare i lavoratori in assemblea, viste le sostanziali modifiche apportate a quello che dovrebbe essere il neo contratto nazionale.
Le assemblee hanno avuto momenti concitati nei quali sono volati insulti…revocate deleghe in maniera piuttosto esplicita, momenti che hanno evidenziato l’evidente stato di malcontento dei lavoratori metalmeccanici della Ferrari auto.
Bisogna inoltre considerare l’elevato numero di lavoratori non pervenuti alle assemblee, dato che deve far riflettere, probabilmente in maniera esplicita chiarisce la totale apatia nei confronti delle attuali strategie sindacali nazionali.
Nicola Todde-RSU/Fiom Ferrari Auto.
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